L’Italia è il Paese europeo con l’età media più alta, una tendenza in crescita da decenni con la Liguria al primo posto tra le regioni italiane più anziane d’Europa.
Per affrontare questo scenario, è necessario che i luoghi che abitiamo si trasformino in “Città della Longevità“, che migliorino la vivibilità urbana e promuovano un’alleanza intergenerazionale per un benessere complessivo dei propri cittadini.
Il quadro demografico del Paese più longevo d’Europa
Secondo i dati Eurostat del 2023, l’Italia si conferma come il paese dell’Unione Europea con l’età media più alta. Da decenni in costante aumento, questo fenomeno si riflette in modo marcato in Liguria, che si posiziona al primo posto per anzianità della popolazione.
Su scala provinciale, Savona detiene il record con il 30% della popolazione composta da anziani, seguita da Biella (29%), Genova (28%) e Trieste (28%). Al contrario, Napoli e Caserta presentano le percentuali più basse, rispettivamente con il 19% e il 18%.
L’indice di vecchiaia in Italia ha raggiunto il massimo storico il 1° gennaio 2023 con 193 anziani ogni 100 giovani. L’invecchiamento della popolazione è più pronunciato al Nord, con Genova che tocca il picco di 273 anziani ogni 100 giovani. Si prevede che entro meno di dieci anni, gli anziani nelle città metropolitane aumenteranno di oltre 700mila unità, raggiungendo i 5,7 milioni. A livello nazionale, invece, si stima un incremento di 1,9 milioni di unità.
La sfida sociale ed economica dell’invecchiamento
La crescente presenza di anziani pone una serie di sfide sociali ed economiche che devono essere affrontate con rigore. Il sistema previdenziale, la sanità, il sistema produttivo, l’invecchiamento della forza lavoro e la rete familiare sono tutti settori che risentono di questo cambiamento demografico.
Promuovere un invecchiamento attivo porta con sé numerosi benefici, come una maggiore coesione sociale e il prezioso trasferimento di conoscenze tra le generazioni. Gli anziani attivi possono contribuire all’economia attraverso il lavoro part-time, riducendo anche i costi sanitari grazie a uno stile di vita sano.
È fondamentale, pertanto, educare la popolazione a condurre stili di vita sani, creare infrastrutture accessibili, incentivare il volontariato e il mentoring, riformare il sistema previdenziale per garantire sicurezza economica e offrire supporto alle famiglie che si occupano degli anziani.
Più mobilità e accessibilità nelle città
Per affrontare efficacemente questa sfida, le città italiane sono chiamate ad attrezzarsi e adottare un atteggiamento positivo e propositivo verso una trasformazione in “Città della Longevità”.
Per favorire ciò, è necessario migliorare l’accessibilità e la mobilità delle città, ad esempio attraverso trasporti pubblici accessibili e marciapiedi sicuri. Bisogna intervenire sui servizi sociali e sanitari, che devono essere potenziati con centri di assistenza multiservizio, telemedicina e spazi di socializzazione.
Tra le possibili soluzioni da adottare per migliorare la qualità della vita delle persone c’è anche quella di rendere l’ambiente urbano più accogliente con aree verdi attrezzate, abitazioni adeguate e migliore illuminazione. Infine, promuovere un turismo inclusivo, con percorsi accessibili ed eventi culturali dedicati, può favorire il benessere e la salute degli anziani.
L’alleanza intergenerazionale
Un aspetto cruciale per il successo delle “Città della Longevità” è la promozione di una stretta alleanza tra giovani e anziani. Questa sinergia può essere di aiuto reciproco: gli anziani possono trasmettere saggezza ed esperienza, mentre i giovani possono offrire un supporto tecnologico, assistenza quotidiana, compagnia, partecipazione ad attività ricreative, migliorando la qualità della vita degli anziani soli e fragili.
I co-housing intergenerazionali rappresentano un esperimento promettente, creando comunità dove le diverse generazioni convivono e si supportano reciprocamente. Questi spazi condivisi facilitano l’interazione quotidiana, lo scambio di competenze e il mutuo aiuto, promuovendo un ambiente sicuro e accessibile. Questa sinergia può trasformare le città italiane in luoghi più inclusivi e sostenibili, favorendo una società più coesa e solidale.
La Rete delle Città della Longevità: collaborazione, inclusione e sostenibilità
In quest’ottica, viene proposta una stretta collaborazione tra le quattro sedi provinciali dell’Associazione 50&Più, il sistema associativo che pone al centro i bisogni, i desideri e le capacità delle persone anziane offrendo idee e opportunità per invecchiare bene e in salute. L’obiettivo è quello di creare una rete che promuova congiuntamente proposte e idee da sottoporre ai decisori politici e istituzionali.
Questa iniziativa avverrà in collaborazione con il Garante dei Diritti degli Anziani del Comune di Genova, che ha già realizzato il “Manifesto per i diritti degli anziani”, e con il Silver Economy Forum, il primo evento in Italia dedicato alle tematiche di spicco dell’economia d’argento per dare visibilità al mondo dei senior e ai servizi ad esso connessi e cercare soluzioni innovative per l’invecchiamento attivo e in buona salute.
La Rete delle Città della Longevità rappresenta un passo importante verso la creazione di città più inclusive e sostenibili, capaci di affrontare con successo le sfide poste dall’invecchiamento della popolazione. La collaborazione tra enti, associazioni e cittadini sarà la chiave per costruire un futuro migliore per tutte le generazioni.
Il convegno
Mercoledì 19 giugno, dalle 15:00 alle 18:30, si terrà a Genova presso la splendida location di Palazzo Tursi. Di seguito, il programma dettagliato degli interventi e dei relatori che parteciperanno alla discussione.
Durante il convegno, verranno distribuiti depliant e locandine del Manifesto dei Diritti degli Anziani. Al termine dei lavori è previsto un brindisi di commiato.
La partecipazione è gratuita e aperta al pubblico.