La 4ª edizione del Silver Economy Forum ha visto la partecipazione di Istituzioni, Imprese, professionisti, Accademici e Associazioni rivolte ai Silver e interessate ai temi e alle attività collegate allo sviluppo di questo settore. Più di 100 relatori provenienti da tutta Italia e da diverse città europee si sono confrontati sugli argomenti della Longevity Revolution: ricerca, tecnologia, imprese, lavoro per i giovani, salute e benessere, sanità e prevenzione, turismo, nuove abitazioni, architettura e tanto altro.
Tra gli approfondimenti legati all’attualità, sono state affrontate le tematiche del PNRR e del nuovo Piano Sanitario Nazionale. Da anni si parla, in ambito sanitario, della necessità di avere una rete di prossimità per dare risposte ai cittadini, soprattutto ai soggetti più fragili. Il PNRR prevede una riforma organica, che comprende l’insieme degli interventi appartenenti sia alla filiera delle politiche sociali sia a quella sociosanitaria. Lo scopo è rafforzare le capacità digitali, diminuire la pressione sugli ospedali e i pronto soccorso, ma soprattutto rispondere in tempo alle esigenze dei cittadini di tutte le fasce d’età e di reddito.
Filippo Ansaldi, Direttore Generale di Alisa, è intervenuto insieme ad altri professionisti del settore al convegno dedicato al PNRR e alle misure da adottare per una nuova possibile emergenza sanitaria. Alisa, e la programmazione regionale, garantisce una capillarità nel supporto della rivoluzione del distretto sanitario. “Ci stiamo adoperando – ha dichiarato Ansaldi – per strutturare un sistema che sia più efficace ed efficiente, per far fronte alle esigenze in risposta alla pandemia o altre forme di epidemia, ma anche a emergenze a livello globale, ad esempio il riscaldamento climatico”.
Uno dei grandi obiettivi del PNRR è costituire un nuovo modello di integrazione delle risorse e di percorsi tra ospedale e territorio. “Non ho dubbi sulle capacità del nostro sistema – aggiunge il Direttore General di Alisa – di riuscire a completare il disegno e mettere a terra quella che considero la riforma più grande di realizzazione delle nostre strutture”. Il cittadino che desidera essere curato a casa, vicino a casa o che desidera avere degli hub che rispondano alle proprie esigenze complesse deve poter godere di questi servizi.
Il problema sanitario nazionale viene affrontato con interventi dal punto di vista tecnologico e dell’adattamento strutturale e urbanistico, al fine di garantire maggiore fruibilità agli individui. I fondi previsti dal nuovo PNRR sono rivolti principalmente alla tecnologia e alle infrastrutture, per la ricostruzione di ospedali e case di comunità. La Regione Liguria, come le altre regioni, avrà a disposizione i fondi per recuperare gli immobili dismessi e allestire queste soluzioni abitative sul proprio territorio.
La casa di comunità è pensata per diventare il punto unico di accesso ai bisogni sociali, sociosanitari e sanitari dei cittadini per una risposta di prossimità. Ambulatori a bassa intensità consentiranno di evitare la corsa ai pronto soccorso e la presenza dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta consentirà di integrare il lavoro con gli specialisti per diagnosticare i pazienti. Nelle case di comunità, inoltre, sarà possibile effettuare prelievi, vaccinazioni, servizi sociali e quelli per la salute mentale.
Gli ospedali di comunità svolgono la funzione di intermediari tra il domicilio e il ricovero ospedaliero. È prevista una disponibilità di 20 posti letto a struttura e una gestione prevalentemente infermieristica con la presenza di un medico per circa 4/5 ore al giorno. Anche queste strutture assicurano una risposta vicina al cittadino, con una bassa intensità di ricoveri per i quali non è necessario il trasferimento negli ospedali.
Il PNRR prevede, inoltre, una centrale operativa territoriale che avrà un ruolo strategico dal punto di vista organizzativo, assicurando l’attività di coordinamento della presa a carico del paziente e la collaborazione tra servizi e professionisti convolti in attività territoriali, sanitarie, sociosanitarie e ospedaliere.