Dall’Osservatorio sulla Silver Economy del Censis-Tendercapital 2022, “La Silver Economy tra nuove incertezze e prossimità”, sono state pubblicate alcune statistiche di grande rilievo.

La finalità di questa collaborazione è di mettere a disposizione del dibattito pubblico analisi e interpretazioni di trend decisivi di economia e società italiana, soprattutto della fascia Silver.

L’edizione di quest’anno aveva l’obiettivo di offrire un quadro sulle condizioni degli anziani in un contesto socioeconomico in rapida evoluzione, che va oltre il trauma pandemico. Uno scenario caratterizzato dalle incertezze che eventi come la guerra in Ucraina o l’aumento dell’inflazione stanno generando nelle vite quotidiane.

Italia “silver colored

I primi dati forniti dallo studio sono quelli che ci permettono di confermare una crescita della popolazione senior, e di conseguenza, delle loro esigenze.

In dieci anni le persone che hanno almeno 65 anni sono aumentate di oltre 1,5 milioni. Aumentati del 22,7% anche gli ultraottantenni, fino a raggiungere gli attuali 4,5 milioni pari al 7,6% della popolazione. Onda grigia che sale, mentre la popolazione totale si riduce di oltre 1,1 milioni di persone.

Il valore soggettivo del contante

Dallo studio emerge l’importanza per gli anziani del denaro contante, che li fa sentire in grado di affrontare alcuni degli effetti delle proprie vulnerabilità. Il 54,3% degli anziani non ha alcuna intenzione di utilizzare per investimenti il risparmio che detiene in contanti, mentre il 13,6% non ha un’idea precisa e il 32,1% è pronto a traghettare la liquidità in qualche investimento.Un timore che, come discusso nel nostro precedente articolo, deriva anche dalle difficoltà che i senior incontrano nell’affidarsi a banche sempre più “digitalizzate”.Per molti l’idea di gestire il proprio conto o le proprie transazioni “online” risulta poco sicuro: non avendo ricevuto un’istruzione digitale adeguata l’idea di possedere del denaro contante, e quindi materiale, è molto più rassicurante.

Gli anziani e il welfare

Anche se il periodo pandemico ha rinsaldato il legame tra cittadini e welfare, oltre il 69,1% degli anziani che durante l’anno ha provato a prenotare appuntamenti con specialisti o per sottoporsi a esami attraverso il Servizio Sanitario Nazionale ha trovato liste di attesa molto lunghe.

Non stupisce quindi se al vertice della graduatoria delle paure percepite troviamo la non autosufficienza, indicata dal 44% degli anziani.

Al tempo del digitale, infatti, la fisicità resta un requisito importante del quotidiano degli anziani. Nel rapporto con i servizi, inclusi quelli della Pubblica Amministrazione il 59,2% si rivolge fisicamente allo sportello dell’ente.

Sono dati che esplicitano come i problemi sopracitati non si possano ignorare.

La tecnologia potrebbe quindi essere un compagno utile e affidabile per la terza età, ma come qualunque altro strumento, occorre sapere come rapportarsi a essa.Anche per questo motivo esistono oggi molti programmi e corsi educativi per insegnare agli anziani il corretto uso del digital, per poter godere al meglio dei suoi benefici.

 

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