Genova – Secondo Randstad research, il centro di ricerca sul lavoro promosso da Randstam, sono 125 le nuove professioni che nasceranno nelle città del futuro: tutte frutto dei mutamenti tecnologici, demografici e ambientali determinanti le metropoli.
Tra le nuove occupazioni, spiccano quelle dedicate alla terza età sinonimo, da qualche decennio, non più di passeggiatine lente o visite dei nipotini, bensì anche di look comodi e ritrovata indipendenza dal lavoro. D’altro canto, è ormai noto quanto siano i pensionati l’ossatura economica di tante famiglie giovani.
Ma, nel tumulto dei cambiamenti, le esigenze di una stagione della vita pur sempre caratterizzata da fragilità, restano tali. Quindi, accanto ai futuri lavori previsti (dagli assistenti agli anziani ai designer di quartieri per la terza età) dovranno comunque esserci dei pilastri di tutela della terza età stessa.
Così a Genova, città con l’età media più alta d’Italia e in cui gli anziani soli sopra 75 anni sono oltre 38 mila, è in stampa il Manifesto di Genova dei diritti degli anziani – Decalogo per una società più giusta verso tutte le età: dieci punti a determinare la salvaguardia di “questa fascia sempre più ampia della nostra popolazione”. I dati li rammenta Paolo Tanganelli, Garante dei diritti degli anziani del Comune genovese figura istituita nel 2022.
Preannunciato durante la scorsa edizione del “Silver Economy Forum” (svolto nel novembre scorso sempre a Genova) ora la Carta sta per uscire dalle stamperie: sarà consegnata alle istituzioni, distribuita nelle scuole e durante tutti gli eventi di “50&Più” la cui vice presidente nazionale è la genovese Brigida Gallinaro responsabile della sezione genovese e ligure.
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Manifesto di Genova dei diritti degli anziani
“Il decalogo? Lo abbiamo fortemente studiato e voluto – commenta Gallinaro all’indomani del rinnovo delle cariche dell’associazione – e sempre nell’ottica di essere vicini alla gente e collegare le vecchie con le nuove generazioni“. Nel senso che i diritti individuati nella Carta dovrebbero essere applicati a tutti coloro che sono in difficoltà non escludendo, ovviamente, l’altra faccia della medaglia: i doveri che ogni cittadino e ogni istituzione devono riconoscere, al di là della data di nascita, a persone più fragili.
Genova simbolo alle altre città
Insieme agli altri Garanti degli anziani già nominati ad Alessandria, Fiorenzuola, Roma, Pescara, Sorrento, Tortona, Gallinaro e Tanganelli una lunga carriera, quest’ultimo, come neurologo e docente universitario, saranno lo stimolo a diffondere in tutta Italia la particolare sensibilità verso gli anziani: chiederanno alle istituzioni di dare concretezza al Decalogo e nel contempo stimoleranno altre città a determinare la figura del Garante e la sua Carta.
Come una spina dorsale, nel Decalogo spicca la dignità: anche chi ha i capelli grigi deve poter decidere della propria vita e dove condurla (punti 5 e 6), senza dimenticare uno dei più delicati temi contemporanei quello del diritto ad una morte decorosa.
Il decalogo:
1) Diritto a non essere discriminati
2) Diritto ad una informazione adeguata
sui propri diritti
3) Diritto alla salute e al benessere migliore possibile
4)Diritto di essere accudito e curato nell’ambiente che meglio garantisca la propria dignità
5) Diritto al rispetto della propria volontà decisionale e di conservare la libertà di scegliere dove vivere e con chi si desidera
6) Diritto a mantenere il controllo della propria vita il più a lungo possibile
7) Diritto a una piena inclusione sociale
8) Diritto alla sicurezza sia all’interno che all’esterno della propria abitazione
9) Diritto ad una abitazione dignitosa
10) Diritto ad avere un fine-vita dignitoso
Nonostante l’epoca contemporanea veda e quasi imponga anziane e anziani sportivi, viaggiatori, in forma e digitalizzati, resta il fatto che, come ha avuto modo di dichiarare Tanganelli, non è accettabile che un novantenne stia su una barella per ore al pronto soccorso. Ignorandone sconforto e confusione.
Nonne e nonni a scuola
Nell’intento di amalgamare le varie età, in uno scambio di informazioni ed esperienze, “50&Più” Genova sviluppa molti progetti intergenerazionali: “Incontriamo i bambini nelle scuole e raccontiamo loro della nostra epoca, di quando eravamo giovani noi e dei nostri mestieri a volte a loro sconosciuti”. E non solo: i ragazzi e le ragazze insegneranno alle nonne e ai nonni le competenze digitali. “In più alla scuola materna Foce -. fa sapere Brigida Gallinaro – è stata effettuata la semina e la piantagione di bulbi: un progetto dell’assessore Marta Brusoni e del Garante Paolo Tanganelli. Per noi di 50&più è stata una grande iniziativa”. Ancora, la metafora della campagna e dello sviluppo naturale: Gallinaro, più premiata per il suo impegno, ricorda anche la
festa del Papà con Unicef a Genova il 19 marzo scorso in via Cesarea, la Strada dei bambini, quando i piccoli hanno ricevuto dagli adulti i semi per future coltivazioni aromatiche.